I monumenti di Palermo
cosa vedrete durante il tour
Teatro dei Pupi
Figli d'arte Cuticchio
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Il Teatro di via Bara all’Olivella a Palermo è il cuore e il motore di un passato antico e recente. Dalla sua fondazione – il 18 luglio 1973 – ha sempre suscitato un vasto interesse, sia come testimonianza storica sia come ricerca teatrale, richiamando ininterrottamente il pubblico locale e i visitatori stranieri, tra cui autorevoli studiosi e uomini di teatro, che ne scrivono nei loro ricordi con interesse e meraviglia.
Va sfatato un luogo comune, che da anni condiziona l’immaginario collettivo, secondo il quale il Teatro dei pupi sarebbe una forma di spettacolo destinata, per sua natura, a un pubblico di bambini e di turisti. Nel periodo aureo di questa tradizione il pubblico era composto da habitué, la cui attenzione era focalizzata soprattutto sulla Storia dei paladini di Francia, che Giusto Lodico aveva raccolto dalla viva voce degli opranti e dei cuntisti tra il 1858 e il 1860, pubblicandola in dispense settimanali.
Il Teatro Massimo
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E' il più grande edificio teatrale lirico d'Italia, uno dei più grandi d'Europa e terzo per ordine di grandezza architettonica dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.
Di gusto neoclassico-eclettico, sorge sulle aree di risulta della chiesa delle Stimmate e del monastero di San Giuliano, che vennero demoliti alla fine dell'Ottocento per fare spazio alla grandiosa costruzione. I lavori iniziarono nel 1875, dopo un concorso vinto dall'architetto Giovan Battista Filippo Basile, alla morte del quale subentrò il figlio Ernesto Basile, che concluse i lavori nel 1897.
L’inaugurazione avvenne il 16 maggio 1897 con Falstaff di Giuseppe Verdi, opera che ancora non era stata mai eseguita a Palermo.
(Da Wikipedia)
Il Mercato del Capo
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Capo_(Palermo)
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Specialità, colori, profumi, sapori, voci, movimento, cordialità. Sono solo alcune delle parole che caratterizzano il Capo, uno dei mercati storici più importanti di Palermo. Il mercato si trova ancora oggi nella parte superiore, dell'antico quartiere arabo degli Schiavoni (Harat-as-Saqalibah), denominato successivamente in età normanna, Seralcadi.
L'ingresso è da Porta Carini (foto a destra) e si eatende lungo via Carini e via Beati Paoli (in onore della misteriosa setta di incappucciati del '600). Caratteristico è il nome delle strade presenti nel quartiere che ricordano antichi artigiani e storie popolari.
(da Progetto Capo Mercato)
La Cattedrale
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Tradizione vuole che la Cattedrale di Palermo, dedicata alla Vergine Assunta, sorga su una prima basilica cristiana del VI sec. Trasformata in moschea sotto la dominazione islamica, nel 1072 venne restituita al culto cristiano da Roberto e Ruggero d’Altavilla.
A Gualtiero, arcivescovo di Palermo dal 1169 al 1190, si deve la costruzione dell’attuale edificio normanno, consacrato nel 1185. L’edificio ha un impianto basilicale a tre navate. All’esterno si trova, sul fianco meridionale, un ampio portico in stile gotico-catalano eretto intorno al 1465.
Il sistema decorativo a tarsie laviche, con motivi ornamentali di gusto islamico, ricopre sia i muri esterni della Cattedrale che le absidi, ed è in buona parte originale del XII secolo.
La chiesa risulta oggi divisa in tre navate da pilastri che sostengono volte a botte, con una cupola nel punto di incrocio tra il transetto e la navata centrale, a seguito degli interventi realizzati dal regio architetto Ferdinando Fuga tra il 1781 e il 1801.
Nelle prime due cappelle della navata meridionale si trovano le tombe degli imperatori e dei reali normanno-svevi di Sicilia tra cui Enrico VI; Federico II e Ruggero II.
Le uniche testimonianze pittoriche superstiti della fabbrica gualteriana consistono in un mosaico raffigurante la Vergine con il bambino tra angeli – posto nella nicchia al di sopra del portale – e nei residui della decorazione pittorica di fattura islamica del soffitto ligneo originario, confinato nel sottotetto dopo le ristrutturazioni tardo settecentesche.
(Da arabonormannaunesco.it)
I Quattro Canti
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Chiamata anche piazza Villena, Ottagono del Sole o Teatro del Sole, è il nome di una piazza ottagonale all'incrocio dei due principali assi viari del centro storico di Palermo: la via Maqueda e il Cassaro, oggi Via Vittorio Emanuele a metà circa della loro lunghezza.
I quattro apparati decorativi che delimitano lo spazio dell'incrocio furono realizzati tra il 1609 e il 1620.
Nel corso dei secoli la piazza è stata utilizzata sia per feste che per esecuzioni capitali
.... ed inoltre su richiesta potrete vedere anche ....
“Fonte stupendissima che non ha pari in Fiorenza“.
Giorgio Vasari, pittore, architetto e storico dell'arte italiano.
Piazza Pretoria e
la Fontana della Vergogna
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La fontana in marmo di Carrara fu realizzata nel 1554 da Francesco Camilliani a Firenze e destinata al Palazzo San Clemente, commissionata da Luigi, fratello di García Álvarez futuro viceré di Sicilia.
Nel 1573 il senato palermitano la acquistò con l'intenzione di collocarla nella piazza davanti Palazzo Pretorio. Venne smontata e trasferita a Palermo. Per collocare la monumentale realizzazione furono demolite diverse abitazioni e aggiunte nuove parti. I lavori furono ultimati nel 1581
È popolarmente nota come Piazza della Vergogna; il nomignolo nascerebbe dalla presenza del monastero di clausura dell'Ordine domenicano, le cui religiose, infastidite dalla gran profusione di parti intime esibite dalle statue, disposero atti vandalici col fine di sfregiarle
Giorgio Vasari la definì "una fontana stupenda che non ha eguali a Firenze o forse in Italia".
(da Wikipedia)